PROVE D'ARTISTA
(EPREUVES D'ARTISTE, DIE PROOFS, ARTIST'S DIE PROOFS, ENGRAVER'S DIE PROOFS)
|
Queste sono Prove del punzone finito come esso viene proposto dall'incisore e vengono stampate con pressa a mano (fig. A19), (fig. A25). Infatti, esse mostrano le modifiche di dettaglio apportate dall'incisore sul punzone primitivo non temperato. Sono stampate singolarmente, cioè con un'unica vignetta centrale, per lo più in nero, su fogli di carta ordinaria o, molto più spesso, su cartoncino di alta qualità (Rives, Velin d'Arche, ecc.) tipo china o bristol. Le Prove ritagliate nel formato del francobollo valgono 1/3 della quotazione indicata per la Prova integra.
Nel secondo caso (Prove
d'Artista di TIPO B) sulle Prove si nota generalmente
una sola firma in basso e a destra (anche se gli artisti sono due) e si
tratta sempre della firma dell'incisore del punzone (questo accade perchè
in genere, al momento della stampa della Prova con la pressa
a mano, è presente solo l'artista incisore,
che effettua direttamente le operazioni di stampa.
La seconda firma da parte del disegnatore compare
sulla Prova solo se questi si trova presente alle operazioni di stampa,
a meno che non apponga la sua firma in un secondo momento).
Molto meno frequentemente osserviamo la presenza
di entrambe le firme, entrambe a matita (fig.
E51) o una a matita e una a penna (fig. E52).
Solo eccezionalmente le due firme possono comparire
al di sotto dell'impronta del punzone,
soprattutto quando la vignetta sia di piccole dimensioni e disposta orizzontalmente
(fig. E53).
Delle due firme, quando presenti entrambe, quella
del disegnatore è situata in basso e a sinistra, mentre quella dell'incisore
è in basso a destra. Eccezionalmente, le due firme possono presentarsi
sovrapposte al di sotto della vignetta (fig. E54).
In ogni caso, tra le Prove
d'Artista di TIPO B, quelle con entrambe le
firme degli artisti sono molto più rare e pertanto più ricercate
da parte dei collezionisti.
Ricapitolando, l'Amministrazione Postale consegna un certo numero di Prove all'incisore e generalmente tutte o quasi tutte vengono da lui firmate a matita in basso a destra rispetto alla vignetta (fig. E40). Le Prove possono anche presentare una seconda firma in basso a sinistra, in genere del disegnatore del bozzetto nel caso in cui il disegnatore non coincida con l'incisore (figg. E41, E42). In altri casi, invece, le Prove presentano delle scritte aggiuntive a matita nella parte inferiore del cartoncino (figg. E43, E44).
Di norma la Prova d'Artista
è monocromatica; il colore utilizzato
è di tipo solido e la distribuzione delle tonalità
dei colori per ogni emissione è variabile.
Nelle Prove d'Artista monocromatiche,
un solo inchiostro viene apposto sulla superficie incisa del punzone
primitivo e, una volta penetrato nella totalità dei solchi
ottenuti dall'azione del bulino, verrà
rilasciato sul cartoncino di supporto mediante
la notevole pressione esercitata dalla pressa a mano
(fig. A25).
Questa forte pressione è assolutamente indispensabile perchè
avvenga il "rilascio" dell'inchiostro solido
da parte dei solchi dell'incisione (gravure) e,
al tempo stesso, è responsabile della comparsa della caratteristica
impronta del punzone primitivo sul
cartoncino di supporto, a mò di "cornice" che circonda
la vignetta (le misure dell'impronta sono identiche a quelle
del punzone primitivo e cioè 80 x 70 mm).
Quasi sempre tra le Prove d'Artista
stampate esiste il colore nero, indipendentemente dal periodo storico e quindi dalla
tipologia della Prova stessa.
Le Prove con vignetta nera sono pertanto le più
comunemente riscontrate per il semplice fatto che è praticamente
costante che per ogni singola Prova venga testato l'inchiostro nero.
Gli altri colori testati possono variare in modo notevole, sia perchè di ciascuna Prova spesso esistono altre colorazioni (nella stragrande maggioranza dei casi sono 5 le colorazioni testate e tra queste quasi sempre c'è il nero, ma si conoscono fino a 6 differenti colorazioni), sia perchè è infinita la gamma di colori e sfumature che di volta in volta può essere scelta per quella determinata Prova.
Un ipotetico esempio della distribuzione dei colori di una Prova d'Artista stampata in 23 esemplari è il seguente:
Questa presenza di 5 diverse colorazioni della medesima Prova la possiamo osservare per le Prove del 1° tipo (fig. E55), per le Prove del 2° tipo (fig. E56) e per le Prove del 3° tipo (fig. E57).
Molto meno frequentemente, si osservano Prove a più colori sulla
medesima vignetta (Prove d'Artista policrome o
multicolori); queste sono tanto più
rare quanto maggiore è il numero di colori presenti.
L'operazione di inchiostratura della superficie
incisa del punzone da parte dell'artista è, tra le altre cose, particolarmente
laboriosa: gli inchiostri solidi di colori differenti devono infatti
essere apposti su zone diverse dell'incisione e fatti penetrare all'interno
dei solchi relativi a quel settore del disegno.
E' intuibile che lavorare con più inchiostri
di colori differenti sulla medesima vignetta pone non poche difficoltà,
in quanto bisogna evitare le sovrapposizioni tra i diversi colori, che
renderebbero la stampa difettosa.
Il motivo per cui in passato sono state prodotte
le Prove d'Artista policrome non
è noto con precisione ma molto probabilmente era nell'intenzione
dell'artista incisore ottenere un effetto cromatico per dare un'idea approssimativa
di come poteva apparire il francobollo definitivo.
Infatti le Prove attuali (Prove d'Artista del 3° tipo)
sono tutte monocromatiche,
mentre la policromia era una pratica degli anni fino al 1963 (Prove
d'Artista del 1° e del 2° tipo).
Pertanto, distingueremo queste Prove d'Artista in:
Talvolta, al di sotto della vignetta delle
Prove d'Artista policrome, si ritrova
un'annotazione a matita: 1/1
(questa numerazione indica che si tratta di un esemplare unico)
(fig. E62).
A rendere ancora più variegato il panorama delle
Prove
d'Artista policrome, alcuni incisori coloravano a mano alcune
normali Prove d'Artista monocromatiche, sempre
con l'intento di illustrare come avrebbe potuto essere il risultato finale
del francobollo a più colori.
Queste Prove d'Artista colorate a mano
(fig. E50), (figg.
E97, E97a), uniche, sono ottenute partendo da
Prove
d'Artista nere.
Solo pochissimi incisori hanno realizzato queste
Prove
d'Artista multicolori (tra questi Gandon,
Mazelin,
Cottet,
Combet,
Betemps,
Durrens,
Pheulpin).
Altro esempio è la Prova di Francia realizzata da Gabriel-Antoine Barlangue nel 1949 per commemorare Emile Baudot (l'inventore del telegrafo rapido) (Prova d'Artista di Non Emesso) (figg. E77, E77a), (figg. E90, E90a): il francobollo presentava un errore nella data di nascita di Baudot (1848, mentre quella corretta era 1845) (figg. M5, M5a); l'Amministrazione postale, accortasi dell'errore, ritirò immediatamente i francobolli incriminati sostituendoli con i nuovi (di colore leggermente più chiaro).
Di questi francobolli
Non Emessi
con l'errore di data, furono quindi
stampate anche alcune Prove d'Artista.
Un altro esempio ci è fornito da una Prova
di Francia, sempre del 1949, realizzata da E.
Vares, che rappresentava l'amicizia tra Francia
e Stati Uniti d'America (Prova d'Artista Non
Adottata) (figg.
E78, E78a, E78b): in questo caso, il soggetto raffigurato nella Prova
non ha mai visto la luce in quanto
Non Adottato,
essendo stato poi preferito un soggetto totalmente differente.
Sempre nel 1949 possiamo osservare la Prova di posta aerea di Francia da 500 Franchi (disegnata e incisa da Albert Decaris) che mostra un aereo sorvolante la cattedrale di "Notre Dame" a Parigi (figg. E91, E91a); questo valore fu effettivamente emesso nella serie "Vedute delle grandi città di Francia" del 1949 (figg. E92, E92a, E92b, E92c), ma con soggetto differente (il 500 Franchi si riferisce alla città di Marsiglia).
Ancora nel 1949 e sempre per la medesima serie
di posta aerea di Francia, lo stesso Albert
Decaris propose all'Amministrazione Postale
anche un alto valore (1000 Franchi) che rappresentava una differente veduta
aerea della cattedrale di "Notre Dame" a Parigi (figg.
E87, E87a, E88, E88a).
Anche negli anni successivi, gli esempi di Prove
d'Artista di francobolli Non Adottati sono
continuati: è il caso della Prova di posta aerea di Francia (prototipi
di aerei del 1954) (disegno di P. Lengellé
e incisione di Pierre Gandon),
che mostra un valore da 500 Franchi (figg. M3,
M4) (fig. E85); per motivi non noti, il
soggetto in essa rappresentato (Morane-Saulnier Fleuret) non fu preso in
considerazione e il francobollo definitivo (con valore di facciale sempre
da 500 Franchi) ebbe invece per soggetto il "Fouga Magister " (figg.
E86, E86a).
Nel 1955, non fu accettato dalle Autorità
postali il soggetto che Charles-Paul Dufresne
aveva dedicato al 50° anniversario della creazione del Rotary International
(figg. E96, E96a, E96b), preferendo quello,
sia pur molto simile, di Raoul Serres.
In epoca molto più recente, si può citare un esempio di Prova d'Artista Non Adottata per motivi politici: nel 1980, in occasione dei Giochi Olimpici di Mosca, era stata realizzata per Wallis et Futuna una Prova che rappresentava una fase di gioco del volley (figg. E79, E79a); questa Prova non diventò mai francobollo in quanto numerosi Paesi (circa 60, tra cui Wallis et Futuna), decisero di boicottare le Olimpiadi come forma di protesta verso l'invasione sovietica dell'Afganistan.
Un'ulteriore possibilità ci è fornita da Prove d'Artista stampate con un valore di facciale differente da quello che comparirà sul francobollo definitivo: è il caso di questa Prova realizzata da Jean Pheulpin nel 1955 (figg. E81, E81a, E81b), che riporta un valore di facciale da 70 Franchi, mentre il francobollo definitivo è da 6 Franchi; sulla Prova, lo stesso Pheulpin scrive a matita "non emesso a 70 F".
Infine, occorre citare anche le Prove d'Artista Non Adottate
realizzate da Stamperie private come l'Institut de Gravure;
è il caso della Prova di Francia dedicata al celebre compositore
e musicista Chopin, realizzata nel 1956 da Joseph Hecht
(figg. E80, E80a, E80b).
Probabilmente a causa dell'evidente "naso acquilino"
con cui era stato rappresentato Chopin (di profilo), questa Prova non venne
adottata e fu sostituita da un'altra che originò poi il francobollo
definitivo, in cui il pianista veniva ritratto con un'angolazione quasi
frontale.
Le impronte dei punzoni in genere sono più piccole
(70 x 40 o 48 x 38 mm) rispetto agli 80 x 70 mm tipici, il che fa dedurre
che probabilmente si tratta di punzoni
appositamente preparati per questo scopo.
Si ritiene che si tratti di punzoni secondari
(mentre le normali Prove d'Artista
sono stampate mediante punzoni primitivi).
Le Prove d'Artista Collettive
non devono essere confuse con le Prove di Lusso Collettive;
a differenza di queste ultime, non presentano la
perforazione di controllo ma possono mostrare
un'annotazione dell'Atelier a matita.
E' molto probabile che le Prove d'Artista Collettive siano state preparate per le Prove di Lusso Collettive; ciò sembrerebbe dimostrato dalla frequente presenza, nella parte inferiore del cartoncino di supporto, di alcuni segni a matita che riproducono la perforazione di controllo della Stamperia Governativa (Atelier) e, sul lato destro, l'iscrizione dello stesso Atelier (quest'ultima, risulta soltanto abbozzata da una banda uniforme) (fig. E93).
Del resto, la conformazione generale di queste Prove d'Artista Collettive spesso risulta identica a quella delle corrispondenti Prove di Lusso Collettive (figg. E68, E69).
Le vignette, possono risultare sovrapposte o affiancate:
O O | (coppia orizzontale) (fig. E63) |
O O |
(coppia verticale) (fig. E27) |
O O O | (tripla orizzontale) (fig. E66) |
O O O |
(tripla verticale) (fig. E67) |
O O O O |
(quadrupla verticale) (fig. E68) |
OO OO |
(quadrupla orizzontale) |
La prima colorazione per la parte principale del disegno è quindi
incisa in reverso (negativo) al fine di stampare un'immagine normale (positiva).
La seconda colorazione, per lo sfondo, è incisa in maniera positiva
e quindi riproduce una stampa negativa.
Pertanto, solo i francobolli stampati con le presse T.D. 6 che
utilizzano la metodica in offset sovrapposta a quella taille-douce,
richiedono 2 colorazioni e quindi producono Prove d'Artista Gemellari
(figg. E48, E49).
Quelle stampate senza la procedura in offset ma solo in taille-douce,
richiedono una sola inchiostratura.
Le Prove d'Artista Gemellari si ritrovano soprattutto per i francobolli di grande formato di Francia, Monaco e Andorra (ma anche di Antartico francese, St. Pierre et Miquelon e altri Paesi) che rappresentano immagini pittoriche o di tipo artistico (figg. E71, E71a, E71b), (figg. E73, E73a, E73b).
In genere le due Prove (positiva e negativa) sono stampate nel medesimo colore
(figg. E72, E72a, E72b), ma possono ritrovarsi discordanze cromatiche
(figg. E71, E71a, E71b), (figg. E73. E73a, E73b).
Nella maggioranza dei casi, sulla Prova stampata
in negativo (cioè incisa in positivo) non sono presenti le cifre
del facciale nè le scritte lungo i bordi della vignetta (figg.
E73, E73a, E73b), (figg. E72, E72a, E72b);
al contrario, queste sono presenti sulla Prova stampata in positivo (cioè
incisa in negativo).
Come sempre accade, a questa regola generale esistono sempre le eccezioni
(figg. E71, E71a, E71b).
Analogamente, esistono Prove d'Artista di grande formato anche per i francobolli stampati con presse a 6 colori (T.D. 6), cioè Prove d'Artista Gemellari di grande formato (figg. E83, E83a), (figg. E84, E84a); queste sono più simili alle normali Prove d'Artista Gemellari, ma su uno dei due cartoncini (quello che riporta la stampa positiva) è presente anche il francobollo definitivo obliterato con l'annullo 1° giorno. Le Prove d'Artista Gemellari di grande formato qui illustrate hanno un'origine differente: Georges Bétemps persuase il Governo perchè gli concedesse di produrre queste speciali Prove d'Artista (che non presentano il timbro a secco di controllo della Stamperia di Stato) il 1° giorno di emissione del francobollo, purchè le tenesse per sè senza venderle al pubblico; tale privilegio fu concesso soltanto a Bétemps. Dopo la sua morte, però, tali Prove sono state cedute dalla sua vedova, giungendo sul mercato filatelico.
A partire dal 1959-61, periodo in cui furono introdotti i controlli
(periodo "di transizione"), si ritiene che ne venissero stampate 20, come
numero suggerito, ma non vi sono elementi attendibili per affermare ciò.
Dal 1961 in poi, ne vengono stampate solo 18 per Andorra e un numero
variabile tra 18 e 28 per Francia e altri paesi francofoni e ciascuna Prova
viene realizzata con il timbro a secco della stamperia
(Prove d'Artista del 3° tipo).
A titolo puramente orientativo, sappiamo che per l'Andorra francese
se ne stampano circa 18 (sempre diversificando i colori), per il
Principato di Monaco 19, per la Francia 23 (da 21 a 23), per l'Antartico
francese, Wallis e Futuna, Polinesia francese, Nuova Caledonia, St. Pierre
et Miquelon, Costa dei Somali, Cambogia e Laos 26, per Afars et
Issas, Benin, Cameroun e gli altri Paesi africani 28.
Dei 23 esemplari realizzati attualmente per la Francia dall'ITVF
(Imprimerie des Timbres-Poste et Valeurs Fiduciaires)
con sede a Périgueux, 2 vengono donati al disegnatore del
bozzetto e 6 all'incisore del punzone
(se il disegnatore e l'incisore coincidono, le Prove d'Artista
stampate diventano 21 e non più 23 e all'incisore vengono consegnate 8 Prove invece di 6).
Per molti dei Paesi elencati, come è noto, è cessata da tempo la produzione delle Prove e dei Saggi da parte dell'Imprimerie francese, o perchè lo Stato committente ha cambiato denominazione per variazione dell'assetto geopolitico (ad esempio Afars et Issas e Costa dei Somali), o perchè nel frattempo lo Stato in questione si è reso autonomo dal punto di vista della produzione dei propri francobolli o, infine, perchè ha affidato questo compito a Stamperie private (ad esempio DELRIEU o SO. GE. IM).
Nel "periodo di transizione" (tra il 1959 e il 1963) l'Atelier/Imprimerie si appropria del "diritto esclusivo" di scegliere non solo i colori di stampa ma anche il numero di pezzi da stampare (Prove d'Artista del 2° tipo), apponendo un timbro a secco di controllo.
Dopo il 1° gennaio 1964, la sola Amministrazione postale ha il
diritto e la facoltà di stampare le Prove
(Prove d'Artista del 3° tipo).
Infatti, a partire dal 1964 è presente in basso a sinistra
del cartoncino un timbro a secco in rilievo
di forma circolare, avente diametro di 2,9 cm e recante la dicitura "Imprimerie des Timbres-Poste - controle".
Al centro del timbro di controllo è
raffigurata un'antica macchina per la stampa (timbro
a secco del 2° tipo) (figg. E30, E31).
Tutte le Prove d'Artista antecedenti non presentano questo timbro a secco (figg. E32, E33), ad eccezione di quelle stampate nel "periodo di transizione" (anni 1959-63), che generalmente presentano in basso a sinistra un timbro a secco rotondo avente diametro di 2,7 cm con la sola dicitura "Imprimerie des Timbres-Poste - controle" (timbro a secco del 1° tipo) (figg. E34, E35).
Esistono delle eccezioni a questa regola: alcune
Prove d'Artista, anche se stampate nel periodo in cui veniva apposto il
timbro a secco, possono risultare sprovviste di esso.
Ne sono un esempio quella di Monaco di posta aerea N° 81 "Roland
Garros" del 1963 (fig. E36) e quella di Monaco
di posta aerea N° 82 "Hustler" del 1964 (fig. E37).
Le Prove d'Artista di Francia dell'ultimo
periodo (Prove d'Artista del 3° tipo),
aventi il timbro a secco del 2° tipo,
(cioè dal 1964 in poi) presentano inoltre due
timbri a secco addizionali, che mancano nelle
Prove d'Artista di tutti gli altri Paesi di Area francese; si tratta di
una piccola testa di Marianna all'interno
di un cerchio del diametro di 1,7 cm situato nella parte alta del cartoncino
(sul lato sinistro o, più spesso, su quello destro) (fig.
E38) e di una scritta per esteso in caratteri maiuscoli
(IMPRIMERIE DES TIMBRES-POSTE - FRANCE)
che occupa orizzontalmente tutta la parte inferiore del cartoncino
(fig. E39).
Questi due timbri a secco accessori sono
poco visibili a meno di un esame ravvicinato della Prova con una buona
illuminazione; eccezionalmente, i timbri a secco accessori
possono ritrovarsi su Prove d'Artista di
altri Paesi francofoni (es. Nuova Caledonia, Antartico francese, Congo).
In ultimo, un cenno meritano anche le Prove calcografiche prodotte
da Stamperie private negli anni '30 e '40
(Institut de Gravure)
che non rispettano le regole fin qui esaminate; si tratta
di Prove (fig. E76) che presentano
un'impronta del punzone che circonda la vignetta centrale di dimensioni
inferiori (69 x 47 mm) rispetto a quelle presenti sulle Prove d'Artista
prodotte dalla Stamperia Governativa
(Atelier/Imprimerie)
(80 x 70 mm).
Differenti sono infatti le dimensioni dei rispettivi
punzoni primitivi, anche se la procedura seguita era
la stessa in entrambi i casi.